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CasaPound non merita tutela giuridica? Per un PM la legge non è uguale per tutti

Scritto da il Giugno 19, 2012

[RBN] Aosta, 19 Giugno – Si è svolta oggi ad Aosta l’udienza dinnanzi al Giudice per le indagini preliminari Maurizio D’Abrusco, chiamato a decidere in merito alla richiesta d’archiviazione del PM Luca Ceccanti in riferimento alla querela per diffamazione di CasaPound Italia nei confronti del consigliere comunale Paolo Momigliano Levi.

In una nota, il responsabile di CPI per Aosta Igor Bosonin ha precisato come, contrariamente a quanto riportato nei giorni scorsi da molti media online, oggetto della querela fossero due specifiche accuse rivolte nei confronti dell’associazione, ovvero di “addestrarsi alla guerriglia urbana” e di costituire un pericolo per ‘la civile convivenza e l’ordine pubblico, quand’anche non si giunga ad atti criminosi che anche recentemente hanno insanguinato il nostro Paese’”.

Hanno destato particolare scalpore (unito peraltro a malcelato compiacimento in molti siti online riconducibili alla sinistra antagonista e non) le motivazioni addotte dal Pubblico Ministero nel presentare la richiesta di archiviazione. Secondo Ceccanti infatti CasaPound, in quanto organizzazione facente diretto riferimento anche a principi propri del fascismo, non meriterebbe alcuna tutela giuridica.

Tale richiesta appare peraltro in palese controtendenza rispetto alla decisione con la quale il Tribunale di Cuneo, mesi fa, ha ammesso la costituzione come parte civile nel processo per l’assalto alla sede cuneese di CasaPound in occasione della sua inaugurazione, del Presidente di CPI Gianluca Iannone, e della stessa associazione di promozione sociale. Come dire, c’è un giudice a Cuneo. Se ce ne sia uno anche ad Aosta, lo sapremo nei prossimi giorni dopo il pronunciamento del GIP.

 


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