L’intervento di Gianluca Iannone alla festa nazionale di CasaPound di Revine Lago
Scritto da RBN il Settembre 16, 2013
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La prima volta della tartaruga frecciata alle urne
Regionali, politiche, comunali di Roma: nell’ultimo anno Cpi si è presentata per la prima volta con il proprio simbolo alle urne. Uno sforzo titanico già solo per la raccolta – in meno di un mese – delle migliaia di firme necessarie alla candidatura. Uno sforzo affrontato con spirito legionario da tutte le comunità sparse sul territorio nazionale e portato avanti prendendo di petto temi ignorati da tutti i partiti, come la tessera del tifoso, e con la determinazione di chi mantiene l’orgoglio di dirsi fascista anche davanti alle telecamere del Tg3.
Un candidato alle regionali del Lazio, Sandro Ruotolo, si è rifiutato di stringere la mano al nostro Simone Di Stefano: avrebbe voluto negarci il diritto di concorrere alle elezioni secondo le ‘sue’ regole democratiche. Noi questo diritto però ce lo siamo preso, e il risultato, che qualcuno ha bocciato come un flop, è invece stato in un certo qual modo sorprendente: nonostante le nostre piccole forze, nonostante i sabotaggi mediatici e le trappole giudiziarie, 50mila italiani hanno scelto di votare CasaPound alle politiche. Non è da poco.
Il caso Napoli e gli arresti a orologeria: un grande inganno per farci cadere in trappola
Trappole giudiziarie, si diceva. In nessun altro modo si possono definire gli arresti a orologeria fatti scattare dalla procura di Napoli nei confronti dei vertici locali di Cpi in piena campagna elettorale. Un’inchiesta assurda, pilotata ad arte per fare uscire intercettazioni fuori contesto. Un bluff che si è risolto in una bolla di sapone. Dopo il voto, ovviamente.
La manifestazione nazionale
Come già l’anno precedente a Napoli, quando fummo i primi a sfilare contro il governo Monti, anche quest’anno Cpi ha promosso una grande manifestazione nazionale, così come farà anche nell’anno a venire. Nonostante la solita cagnara, gli appelli degli ‘intellettuali’ per farci vietare la piazza, le balle dei giornali, il percorso del corteo spostato dalla Questura poche ore prima, quella del 26 novembre è stata una manifestazione di popolo: 10mila persone in piazza senza un attimo di tensione, un corteo bellissimo e riuscito che ha mostrato la forza tranquilla e gioiosa del nostro movimento, deludendo gli occhi curiosi delle decine di telecamere accorse alla ricerca spasmodica di un gesto sguaiato o fuori posto. Che non c’è stato.
L’impegno per i marò
CasaPound è stata in prima linea a difesa dei marò e dell’onore dell’Italia: dallo striscione affisso davanti allo stabilimento Ferrari di Maranello in occasione del Gran Premio dell’India alla petizione per il rilascio di un passaporto diplomatico ai nostri soldati, fino ai presidi e alle manifestazioni in tutta Italia, con le 400 persone che il 2 aprile scorso hanno protestato sotto Montecitorio nonostante la pioggia scrosciante per dire alla politica ‘’riprendiamoci i nostri soldati’’ e per fischiare contro l’incredibile e farsesca gestione del caso marò da parte del governo.
Le azioni
Nonostante l’impegno elettorale, non sono mancate anche quest’anno manifestazioni e azioni in tutta Italia: le occupazioni e i presidi davanti alle sedi della Croce Rossa contro la privatizzazione e poi il sit in al Gran Galà della Cri con Uto Ughi, i 300 Santa Claus che hanno sfilato per il centro di Verona contro il governo Monti, e le contestazioni in tutta Italia allo stesso Monti, e poi alla Boldrini, al ministro Kyenge, a Soros; il sit in a Montecitorio contro il ‘colpo di Stato’ tentato per piazzare Romano Prodi al Quirinale; il flash mob contro Mps con decine di persone in fila davanti alle filiali di mezza Italia per dire ‘non lascio i miei soldi agli speculatori’; la battaglia contro le slot machine tossiche; il blitz della Foresta che avanza contro le pellicce di Cavalli; le manifestazioni e la mobilitazione web per ricordare la tragedia delle Foibe; gli striscioni sui muri di tutto il Paese per rendere omaggio a Ezra Pound, a Chavez, a Pietro Taricone, a Primo Carnera, all’archeologo Giacomo Boni; il corteo per l’anniversario di Acca Larentia.
La nuova stagione del blocco
Anche il Blocco studentesco ha vissuto una nuova stagione di lotta e occupazioni, mettendo a segno una serie di azioni eclatanti come l’occupazione del tetto di Tor Vergata, la gigantografia di Monti Vampiro calata dall’Altare della Patria, la ‘corsa futurista’ al Giulio Cesare che ha fatto più notizia dei 2mila studenti portati in piazza negli stessi giorni.
La solidarietà
Non è mancato quest’anno nemmeno l’impegno costante sul fronte della solidarietà: la raccolta di sangue nell’anniversario della strage di Gorla, i volontari della Salamandra al lavoro a fianco delle popolazioni colpite dal terremoto del Pollino e dall’alluvione in Lunigiana, la distribuzione costante di coperte e cibo agli italiani in difficoltà. Lavoro E quest’anno è entrato nel vivo anche l’impegno di Blu, che si è schierato al fianco dei lavoratori delle aziende in crisi con azioni in tutta Italia contro la macelleria sociale e in alcuni casi partecipando alle trattative con le imprese.
Equitalia: obiettivo raggiunto
Questo è stato anche l’anno di un grande successo per CasaPound: dopo oltre 28mila firme raccolte in tutta Italia e quasi tre anni di azioni e mobilitazioni dal nord al sud del paese finalmente è stato posto un freno allo strapotere di Equitalia. Non ancora una vittoria, ma un primo risultato, importante, che rivendichiamo con orgoglio.
Le conferenze
Sul fronte della cultura, CasaPound ha celebrato i 40 anni dalla morte di Ezra Pound con una conferenza che ha visto ospiti Gallesi e Bernardi Guardi e una no stop su Rbn; ha ospitato il ‘pop filosofo Regazzoni’ e lo storico Cardini; ha parlato di temi sociali, incontrando le associazioni dei Padri separati e affrontando la questione carceri in una conferenza con Amicone, Guarany, Tuti, Pelosi; ha toccato temi ignorati dai mass media, come la drammatica questione del popolo boero in un incontro con Henk Van de Graaf, membro del consiglio del popolo boero-afrikane. Ha organizzato la Tana delle tigri IV e ha riportato a Roma la Compagnia dell’Anello, con un concerto che ha visto centinaia di presenze; si è fatta promotrice di un dibattitto aperto sulla questione Siria con una conferenza che ha visto ospiti Jamal Abo Abbas, presidente della Comunità siriana in Italia, Ouday Ramadan, portavoce del Comitato Italia-Siria, Souad Sbai, giornalista ed ex parlamentare, Giovanni Feola, del Fronte Europeo per la Siria.
La Siria e l’impegno internazionale
E proprio la Siria è il più recente fronte d’impegno per CasaPound, con la manifestazione organizzata ad Area 19, gli striscioni per dire no alla guerra e la missione in Siria appena terminata insieme al Fronte europeo, durante la quale abbiamo avuto la possibilità di incontrare esponenti di primo piano del governo di Assad.
Gli attacchi incendiari
E anche quest’anno, come ogni anno, ci sono state aggressioni e intimidazioni nei nostri confronti e nei confronti dei nostri amici, come l’agguato di cui è stato obiettivo Gabriele Adinolfi di ritorno da un convegno sulla marcia su Roma, o la scorribanda di quelli del Pedro alla mostra fotografica organizzata a Padova o ancora l’aggressione vigliacca di Cremona, che è costata 35 giorni di prognosi a tre dei nostri militanti. Il nostro candidato sindaco è stato aggredito in campagna elettorale, così come il candidato in V Municipio Giuseppe Di Silvestre è stato oggetto di ripetute intimidazioni. Ma non ci sono stati solo danneggiamenti, come quelli subiti ad esempio dalla sede del Blocco a piazza Perin del Vaga. Quest’anno si è alzato il tiro, e, nell’indifferenza delle istituzioni, ordigni incendiari sono esplosi contro le sedi di Cp a Bologna e Parma, mentre una bomba non esplosa è stata trovata sotto la saracinesca forzata della sezione romana di Boccea. Atti vigliacchi, certo, ma che non ci spaventano e non ci fanno indietreggiare di un passo.
Decennale dell’occupazione
Anche perché quello che viene non è un anno qualunque, è un giro di boa: è l’anno del decennale dell’occupazione di via Napoleone III. Da là è cominciato tutto. Attorno a quel nucleo, a partire da quella forza propulsiva, CasaPound Italia è nata, si è sviluppata e fortificata, arrivando a costruire avamposti di libertà e di cultura non conforme in tutta Italia, formando una classe dirigente agguerrita e determinata, e una classe di militanti che è ciò che ha espresso in maniera più evidente la profonda diversità del nostro movimento. Un movimento che è innanzitutto una comunità, fatta di uomini e donne pronti ogni giorno a donare se stessi per portare avanti un grande progetto. E che lo fanno, ogni giorno, senza finanziamenti pubblici, sovvenzioni, aiuti delle lobby. Lo fanno al di là delle diffamazioni, delle intimidazioni, della prepotenza di chi li vorrebbe fuori dalla politica e dalla società, della malafede di chi ci vorrebbe mettere in mezzo a cose che non ci appartengono.
Un anno di nuove sfide
L’anno che ci apprestiamo ad affrontare sarà cruciale per il movimento e siamo tutti chiamati a un ulteriore sforzo: ad ancora più impegno, ad ancora più entusiasmo, ad ancora più determinazione. Sarà un altro anno con il coltello tra i denti e il sorriso sul volto. E lo affronteremo insieme, con i fratelli che ci sono ancora e con chi non c’è più, Pietro, Vitostefano, Dimitro. Questa è CasaPound e questo siamo chiamati ad essere ogni giorno di più per tenere fede in primo luogo a noi stessi: la capacità di sacrificio contro l’egoismo, gli sprechi e i ladrocini, la competenza contro l’arroganza e l’ignoranza, la concretezza contro le parole vuote e le promesse non mantenute.