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Europei di Calcio, la Foresta che Avanza contro la UEFA

Scritto da il Giugno 8, 2012

L’accusa: gli animali non sono un gioco. L’Uefa intervenga urgentemente sul Governo Ucraino.

Nyon , 8 giugno – Questa mattina in città sono apparsi decine di striscioni che recitano “Non au football moderne” e “Stop killing Animals, No euro’12”, palloni insanguinati, e la fontana di “Route de Clémenty” con l’acqua interamente colorata di rosso. Il blitz notturno, che è stato rivendicato dalla “Foresta che Avanza”, gruppo ecologista dell’associazione CasaPound Italia, ha avuto come obiettivo l’accusa alla UEFA per il massacro dei cani randagi in Ucraina, Paese ospitante i prossimi campionati europei calcio.

Nei volantini della ‘Foresta che Avanza’ ritrovati in città si legge: “La UEFA consente a paesi poveri come l’Ucraina di approfittare della vetrina e del business degli Europei di calcio, per fingere che vada tutto bene. La UEFA oggi permette, con il suo colpevole silenzio, che 30 mila randagi tra cani e gatti vengano raccolti ed eliminati nella nazione dell’Ucraina”.

“Il calcio è gioco prima che prodotto, sport prima di mercato, spettacolo prima di business, così recita il primo valore fondamentale UEFA o almeno così dovrebbe essere”, afferma Lorenzo Tonini, responsabile della ‘Foresta che Avanza’.

“Riscontriamo come la logica del profitto abbia definitivamente prevalso rispetto a qualsiasi concezione sana di sport – prosegue Tonini – Il calcio moderno propaganda alle nuove generazioni l’idea che non si deve guardare in faccia a nessuno; un massacro di animali è solo un fastidioso episodio che non può interrompere il grande avvenimento”.

La Foresta che Avanza chiede l’immediato stop dei massacri tramite un deciso intervento della UEFA e delle istituzioni europee sul governo ucraino.

 

 

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