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CasaPound: quella di Zingaretti una scelta di apparato, anche lui succube dei palazzinari?

Scritto da il Giugno 28, 2012

[RBN] Roma, 28 giu – “Una scelta di apparato, partitocratica e fintamente rinnovatrice: con Nicola Zingaretti Alemanno ha finalmente trovato uno sfidante per la corsa al Campidoglio in tutto e per tutto speculare a lui”. Così, in una nota, CasaPound Italia commenta la candidatura alle prossime comunali romane dell’esponente del Pd e presidente della Provincia di Roma: “Dopo una vita spesa interamente nel partito, senza che alcun suo vero lavoro sia mai stato noto alle cronache – continua Cpi – Zingaretti pretende di rappresentare il nuovo sul panorama politico romano. E già sentiamo che parla di liste civiche e apertura alla società civile quando la sua stessa candidatura sembra figlia di meccanismi puramente verticistici, con buona pace di chi aveva creduto alla frottola delle primarie, che il Pd a Roma non sembra proprio abbia intenzione di fare”.

Adesso, prosegue CasaPound – che correrà con il proprio simbolo alle comunali del 2013 – “non resta che chiedere al neocandidato quale modello politico intende proporre per Roma: quello già sperimentato da Veltroni e Morassut, fatto di salotti e soggezione totale a costruttori e palazzinari? O magari Zingaretti vuole riproporre dallo scranno del Campidoglio la sua illuminata gestione della provincia, quella che ha visto finire oltre mezzo milione di euro pubblici in tre anni, senza gara, alla free press Cinque Giorni, distintasi unicamente per la propaganda politica in favore del suo illustre mecenate”.

Per Cpi “Zingaretti ha un solo modo per far sì che la sua candidatura non venga immediatamente archiviata come un episodio del solito teatrino: prendere immediatamente e chiaramente posizione contro i poteri forti che governano la città, ovvero i padroni del cemento. Il presidente della provincia prenda le distanze dalla connivenza con i palazzinari che ha caratterizzato il ventennio di gestione veltroniana e rutelliana della città. E magari dica la sua sulla misteriosa demolizione del palazzo di Via Lima, già al centro di loschi traffici con nomi noti dell’affarismo capitolino, per ben due volte occupato da CasaPound e infine buttato giù in nome di chissà quale speculazione mentre le famiglie che in esso avevano trovato alloggio vivono ancora oggi in sistemazioni di fortuna. Solo se farà tutto ciò la candidatura di Zingaretti potrà essere presa sul serio. In caso contrario si tratterà solo di un gioco di potere interno alle solite lobby che CasaPound combatte da anni senza sosta”.


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