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Calabria, Monti contro gli agricoltori locali. CasaPound protesta in tutta la regione

Scritto da il Ottobre 11, 2012

[RBN] Lamezia Terme, 11 Ott. Questa notte sono stati affissi decine di striscioni in tutta la Regione contro il Governo Monti a firma CasaPound: ’Basta liberismo e multinazionali. Difendiamo i prodotti locali’. Gli striscioni sono stati rinvenuti davanti alla presidenza della Regione Calabria a Catanzaro, al centro Agroalimentare di Lamezia Terme, e davanti ai comuni delle maggiori città calabresi. “Abbiamo organizzato questa iniziativa affinché i calabresi prendano atto dell’ennesimo attacco attuato dal Governo Monti. Vuole privarci della nostra Sovranità Alimentare. La Regione Calabria vive di agricoltura, ostacolare gli agricoltori calabresi nella vendita dei prodotti locali è criminale. Il Governo regionale deve difendere a qualunque costo i nostri agricoltori”. A dichiararlo è Mimmo Gianturco, responsabile in Calabria del movimento politico CasaPound Italia.

“Il Governo Monti – afferma Gianturco – in nome del liberismo più sfrenato, ha fatto ricorso contro la Regione Calabria, “colpevole” di favorire la vendita dei regionali e di aver legiferato oltre le sue competenze. Secondo Mario Monti la Calabria, nel favorire la vendita dei prodotti locali, ostacolerebbe il libero Mercato. Noi crediamo invece che contrastare gli agricoltori nella vendita dei prodotti locali è un atto criminale ”.

“Il ricorso – continua il responsabile – mira a eliminare qualunque concorrenza alle multinazionali delle sementi, affinché gli agricoltori siano obbligati a comprare di anno in anno le varie sementi da coltivare. Già dal 1998 la Comunità Europea emanò una direttiva che riserva la sola commercializzazione e lo scambio delle sementi alle sole multinazionali vietandolo agli agricoltori. Tutto questo è inaccettabile”.

“Chiediamo al Governo Regionale – conclude Mimmo Gianturco – di impegnarsi nella difesa della legge 29 del 14 agosto 2008 e di tutelare gli agricoltori calabresi affinché possano lavorare serenamente. Il popolo italiano deve mantenere la sua Sovranità Alimentare, così da non dipendere più dalle grandi aziende multinazionali”


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