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Firenze, l’omaggio di CasaPound ai Franchi Tiratori

Scritto da il Agosto 11, 2012

Ieri mattina CasaPound Firenze si e’ recata al cimitero di Trespiano dove ha reso omaggio ai Franchi Tiratori Fiorentini e agli altri caduti della Repubblica Sociale Italiana.

[RBN] Firenze, 11 Agosto – “Nell’Agosto di tanti anni fa – scrive CasaPound Firenze in una nota – l’Italia viveva l’epilogo di una grande guerra. I nemici dominavano le alture a Sud di Firenze. L’esercito di invasione più imponente che avesse mai aggredito l’Italia da Sud investiva il centro italia, preannunciato dai bombardamenti a tappeto sulle città di tutta la penisola. Giorno dopo giorno, andava sgretolandosi un’Italia che in vent’anni era passata ad essere da periferia dell’Europa a potenza mondiale. E intorno al rullo compressore di questa enorme armata sciamavano i disertori, i banditi e gli opportunisti che già assaporavano il gusto del dominio sotto le bandiere nemiche. Loro, che avevano saputo opporre al sogno di una Grande Italia nient’altro che divisione e pavidità, raccoglievano le forze per pugnalare le sue spoglie, una volta che il suo Condottiero ed i suoi ultimi seguaci fossero definitivamente caduti. E già scendevano baldanzosi dai loro nascondigli: dai casolari di campagna dove si erano nascosti per sottrarsi allo sforzo supremo che la nazione chiedeva loro, dalle fabbriche dove sabotavano la produzione bellica e alimentare, dalle soffitte dove ogni sera, al passaggio delle formazioni di bombadieri nemici, violavano il coprifuoco, per meglio indirizzare i loro carichi di morte.

Dall’altra parte l’esercito difensore si ritirava -prosegue CPI Firenze-  organizzando un’ultima disperata resistenza sugli appennini. Una manovra complessa, che richiedeva troppo tempo per essere effettuata senza dover sacrificare un’agguerrita retroguardia. Già da mesi il reparto che si sarebbe immolato per lasciare ai compagni in armi un po’ di respiro si addestrava e lucidava le armi. Erano trecento volontari inquadrati nelle formazioni dei tiratori scelti, disposti a sacrificare il proprio sogno di rivoluzione per animare nelle generazioni future quello che sarebbe sorto dalla sua distruzione. Un manipolo di giovani ragazzi e ragazze che, imbracciato un fucile, avrebbero opposto una ostinata resistenza al nemico ed ai suoi scagnozzi. Davanti a loro il mondo che crollava, di fronte a loro il futuro di schiavitù che aspettava i loro amici, i loro figli, le nuove generazioni di schiavi in attesa di riscatto. Nel loro cuore, la certezza che il sangue versato avrebbe rinvigorito l’idea di grandezza e libertà, che avrebbe permesso ai posteri di sognare ancora un’Italia.

Raccontati così – prosegue la nota – questi ragazzi non sono diversi dai patrioti del risorgimento: i giovani toscani caduti a Curtatone e a Montanara, le camicie rosse di garibaldi, i volontari caduti a difesa della Repubblica Romana . E tuttavia basta chiamarli col loro nome, Franchi Tiratori, perchè su di loro cali il lapidario giudizio della storia scritta dai vincitori. Ed ecco che da eroi questi ragazzi diventano il simbolo del peggiore dei mali: l’ultimo, terribile gesto di un regime tirannico che intende trascinare nella sua caduta il proprio popolo. Un dio minore, e malvagio, cui spetta la parte del “cattivo” nel pantheon mitologico resistenziale. Eppure, già di per sè, il paradosso storico cui è soggetta la memoria dei Franchi Tiratori dovrebbe essere sufficiente a identificare chi fossero, in quei terribili giorni di agosto del 1944 i veri prosecutori dell’opera ideale del Risorgimento. Se ciò non bastasse, sarà sufficiente ricordare il loro sacrificio disinteressato, compiuto nel fiorire della giovinezza, non tanto al servizio dei contemporanei ma a maggior gloria del sogno che oggi anima la nostra azione.

Per questo motivo – conclude CasaPound Firenze – anche quest’anno, rendiamo omaggio ai ragazzi e alle ragazze di Alessandro Pavolini, che morendo fecero rinascere l’idea.

Per i Franchi Tiratori, Presente!”


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